Rieccolo/Patriciello, il passato che non passa

La notizia data da “Primonumero” secondo cui la Lega ha aperto in Molise una nuova fase politica è passata quasi sotto silenzio. Eppure annunciava l’esonero di Michele Marone e la nomina di Aldo Patriciello, il quale ha subito dichiarato: “Guidare il coordinamento regionale della Lega in Molise è una sfida che accolgo con entusiasmo, umiltà e impegno”.

Qualcuno s’illudeva che l’eurodeputato nostrano si fosse ormai tranquillamente relegato con Vannacci nel gruppetto dei “Patrioti” di estrema destra, e invece l’illusione si è rivelata “fortemente esagerata”, come rispose Mark Twain a un giornale che lo aveva dato erroneamente per morto.

In passato Salvini battezzava nel Molise commissari regionali piuttosto profani, da tale Jari Colla al povero Mazzuto fino allo scialbo Michele Marone. Ora invece, tutto cambierà col passaggio di gestione leghista nelle abili mani di un imprenditore politico nonché ras delle preferenze.

Questo significa che Fratelli d’Italia e Forza Italia, detentori del potere in una coalizione in cui la Lega è la convitata di pietra, non potranno più fare i conti senza l’oste e in prospettiva subiranno ridimensionamenti e perfino la pretesa di un governatorato leghista.

Se infatti Patriciello dice di accogliere la sfida “con entusiasmo, umiltà e impegno”, depennate l’umiltà che è solo una bubbola, e vedrete cosa s’inventerà il tycoon venafrano grazie ai capitali di cui può disporre.

A proposito di capitali, una settimana fa sul Fatto Quotidiano, Ilaria Proietti ha ricordato    che secondo la Corte dei Conti sul Molise pesa la zavorra di troppi debiti da pagare alle cliniche accreditate che la fanno da padroni, a partire dalla Neuromed, gallina delle uova d’oro di Aldo Patriciello.

E’ insomma il solito mondo dei ricchi che lusingano le masse con la TV e vincono con i voti dei poveri.

 

Postilla – Segnalo in proposito due libri: “La videocrazia Cristiana”, Rai-TV/Cosa/Chi/Come” di Augusto Bianco, introduzione di Giovanni Bechelloni (Guaraldi 1974) e    “L’antenna dei padroni” (Francesco Siliato, Editore Mazzotta, 1977)

Giuseppe Tabasso363 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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