Due considerazioni sulla questione dei parcheggi a pagamento
Gli ultimi provvedimenti dell’amministrazione del Capoluogo sui parcheggi a pagamento hanno sollevato più di una critica.
In particolare, l’aumento delle tariffe (che l’assessore Colagiovanni definisce “adeguamento”) e l’obbligo di inserire il numero di targa del proprio autoveicolo sono le misure più discusse tra i cittadini. Ci sembra doveroso esprimere qualche considerazione a riguardo. Innanzitutto la questione della targa ci pare non sortisca alcun effetto se non quello di rendere più complicato il procedimento soprattutto alle persone meno giovani. E, se mai lo scopo fosse quello di scoraggiare lo scambio di ticket tra automobilisti, ci chiediamo perché si voglia scoraggiare uno dei pochi gesti di solidarietà che resistono in una comunità sempre più lanciata verso l’egoismo e la competizione sfrenata.
E poi, d’accordo sull’opportunità di incentivare l’uso dei parcheggi limitrofi al centro come quello di via Manzoni e quello sottostante la stazione dei treni, ma a quel punto si pone legittima la domanda: perché non rendere questi ultimi gratuiti? Senza contare un ulteriore problema che è quello della corretta manutenzione di queste aree. In questo senso, c’è da dire che l’area parcheggio in via Manzoni è uno dei siti degradati e abbandonati della città. Una sorta di discarica a cielo aperto con l’immondizia diffusa, l’area verde incolta, i servizi sanitari inservibili (salvo per chi voglia usare come nascondiglio per attività illecite), le mattonelle in terre divelte, i vetri rotti sulla pavimentazione, senza contare i fossi in prossimità degli scoli idrici davvero insuperabili per vetture che non siano dei fuori-strada.
Lo ripetiamo: ci sembra un’ottima idea quella di decongestionare il centro cittadino dalle automobili ma ci sembra importante, a quel punto, rendere i parcheggi individuati come alternativa, effettivamente fruibili dalla cittadinanza.
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