I film girati in Molise diventano un libro.
Si chiama “Ciak si gira In Molise” il libro di Francesco Vitale che ripercorre la storia dei film girati in Molise.
di Maria Elena Francalancia
Il 17 ottobre, presso la sala del circolo sannitico di Campobasso, si tiene la presentazione del libro di Francesco Vitale intitolato “Ciak in Molise”. Tema centrale sono i film e, più precisamente, i film girati in Molise. Quali sono le location e i set cinematografici “molisani”? L’autore, dopo dettagliate ricerche, fornisce una serie di informazioni interessanti.
Ad esempio, vi siete mai chiesti quanti sono i film girati in Molise? Ebbene, dal 1950 al 2019 sono 20 le pellicole all’interno delle quali c’è presenza di Molise. Naturalmente, in alcuni film questa presenza è più marcata e in altri meno. Spesso la nostra regione ha “regalato” maestranze alla settima arte, ossia i professionisti dietro le quinte del cinema.
Durante la serata prendono la parola diversi esperti, il dibattito si accende ed emerge un fatto inequivocabile: il Molise è una terra poco conosciuta, anche in termini cinematografici.
Le curiosità sono davvero tante gli spunti non mancano: quanto immaginario del Molise c’è nel Cinema? Come mai alcune serie televisive italiane sono ambientate in alcune regioni e non in altre? La cosa certa è che il Cinema aiuta a far conoscere l’Italia!
Il Molise, pur essendo un territorio variegato, non viene preso molto in considerazione come location. Perchè? Di sicuro “pesa” molto la carenza di risorse economiche.
Io personalmente credo sia un peccato che una terra così ricca di storia e piena di spunti per creare delle “storie cinematografiche”, debba essere messa così in disparte.
Un film può essere contemporaneamente un mezzo per promuovere il territorio ed avere come fine la promozione di una regione. Il Molise è una terra in cui si sono succeduti diversi popoli, tra cui i normanni, gli indigeni, quindi è stata soggetta a tante influenze, contaminazioni. Essa custodisce elementi, tracce del passato anche del passato fantastico.
Lo sapevate, ad esempio, che esiste una lastra in pietra di epoca normanna attaccata alla facciata di una casa a Rotello? E che quella lastra, in un piccolo bassorilievo, contiene l’immagine di una bambina e di un lupo che sembrano rimandare alla favola di origine francese di Cappuccetto Rosso comunemente associata ai fratelli Grimm? Questi ultimi vi aggiunsero un finale diverso da quello della favola raccontata da Perrault.
In realtà degli storici hanno scoperto che la favola in questione è molto più antica. Pare, infatti, che ce ne sia traccia all’interno di un testo medievale dei primi anni dell’undicesimo secolo.
Come sia arrivato il racconto nel paese di Rotello non si sa, ma ci sono validi motivi per collegare il tutto alla conquista normanna degli Altavilla della contea di Larino. Mi è stato necessario aprire una breve parentesi storica per dire che le storie qui non mancano e che con un po’ di coraggio si potrebbe addirittura ideare un film sulla storia di Cappuccetto Rosso che abbia come set cinematografico proprio Rotello …Sarebbe bello no?! Poter sentire pronunciare la frase: “Ciak si gira in Molise”.
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Maria Elena Francalancia21 Posts
Nata a Cortona nel 1981, si diploma presso l'istituto tecnico commerciale L.Pilla di Campobasso. Successivamente si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera universitaria dove studia tre anni presso l'Accademia di belle arti. Ad oggi sono tre le esposizioni che ha tenuto: Reasia, Reasia #2 e Gessetti. Nel dicembre 2013 consegue la laurea in Scienze della comunicazione presso l'università degli studi del Molise, discutendo la tesi in storia dell'arte contemporanea, intitolata: "La pittura dell'immaginario: visionari e Metafisici, da Bocklin al Surrealismo".
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