NOTEBOOK di Giuseppe Tabasso
Tutti europeisti – Un minuto dopo essere stato eletto nuovo coordinatore molisano dei Giovani di Forza Italia, Liberato Matticoli da Sant’Agapito (Isernia) dichiara: “Ripartiamo dai nostri ideali europeisti e liberali”. Matticoli è giovane non ricorda che Berlusconi definì l’euro “una moneta straniera”, comunque le sue parole sono un segnale della svolta europeista che sta penetrando veloce anche dalle nostre parti. Grazie a Super Mario Draghi, campione di europeismo e salvatore dell’euro ad ogni costo (wathever it takes), ora siamo tutti europeisti, “rigorosamente” come una marca di pasta. Date tempo al tempo e vedrete che, dopo aver gettato alle ortiche felpe “no euro” ed “exit euro”, i leghisti ostenteranno distintivi a 12 stelle e sostituiranno Verdi con Beethoven, il “Va pensiero” con “L’Inno alla gioia”. Sul carro di Draghi sale perfino il Carroccio e il grande Altan si chiede in una vignetta: “Tutti sul tram di Draghi. E il distanziamento?”. Comunque rallegriamoci, l’europeismo gode di un confortante ritorno di fiamma e i populismi italiani compiono una spettacolare, ancorché strumentale, palingenesi politica. A questo punto però, sorge il grande quesito: ma non sarebbe più saggio fidarsi degli europeisti doc anziché le loro controfigure?
Smascherine – Dimmi che mascherina porti e ti dirò chi sei. La stragrande maggioranze indossa quelle di ordinanza, bianche e azzurre. Poi c’è chi ne possiede una collezione adatta ad ogni evenienza: nere, a palline bianche, con tessuto scozzese, rosa, oppure rosse e argentate per occasioni galanti. Niente da eccepire, ci mancherebbe: mai perdere quel pizzico di fantasia, di sfida e resilienza contro lo stramaledetto Covid. Non a caso sono sempre le donne a distinguersi trasformando uno strumento di difesa sanitaria in un oggetto di vanità tappezzato di fiorellini.
Poi però ci sono i capipopolo, da Trump a Salvini, che prima ostentano riluttanza alle mascherine, poi ci ripensano, la buttano in politica e le trasformano in veicolo di marketing propagandistico. Assistiamo così una varietà di museruole facciali che ostentano tricolori, spade, scudi e Alberti da Giussano. Insomma, mascherine che smascherano pagliacciate identitarie. (Nota. Dopo la giravolta europeista, si è visto Salvini con una mascherina automobilistica targata Ferrari, forse per tranquillizzare Draghi e Ursula von der Leyen.)
Memento Brexit – Il Financial Times ha scoperto che nel gennaio 2021, primo mese dopo la concretizzazione della Brexit, la borsa di Amsterdam ha trattato 9,2 miliardi di euro in azioni al giorno, il quadruplo rispetto a dicembre 2020. Vale a dire che la capitale olandese è diventata il massimo hub azionario europeo, superando la London City, sinora dominatrice assoluta, il cui scambio di azioni è crollato di oltre il 50%: dai 17,5 miliardi quotidiani del 2020 a miseri 8,6 miliardi odierni.
Giuseppe Tabasso363 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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