Il blocco sociale che nel tempo si è formato grazie alle iniziative unitarie (Cgil – CISL-UIL), mette in evidenza un interessante riflessione sulla giustizia sociale, infatti tra le tematiche sopra menzionate, sicuramente l’attenzione delle tre organizzazioni sindacali si focalizza sulla proposta di legge destinata a creare degli strumenti politici e materiali a sostegno della non autosufficienza, è possibile, in questa sede, rilevare un processo socio-politico che coinvolge milioni di cittadini generando un sistema comunitario e solidale che potrebbe strutturarsi, qualora tale legge dovesse entrare in vigore, su solide basi giuridiche, legittimando, in tal senso, delle azioni istituzionali finalizzate ad avviare prestazioni sociali, economiche e sanitarie a favore di persone anziane, dove molte di queste, vivono in condizioni di solitudine isolate dai sistemi relazionali di carattere locale e regionale.

Un progressivo passo in avanti, quindi, compiuto grazie al lavoro svolto ad opera dello SPI Cgil che è riuscito a definire delle condizioni favorevoli tali da creare un gruppo socialmente coeso e politicamente compatto assieme alla CSIL E UIL sul tema delle pensioni e soprattutto sulla realizzazione di una proposta di legge sulla non autosufficienza che potrebbe rappresentare un’evoluzione sociale nel nostro contesto democratico e civile.

Da questa situazione va sicuramente riconosciuto lo sforzo politico e sindacale dello SPI Cgil Molise che è stato parte integrante di questo progetto di carattere nazionale ancora in essere, dove mediante la partecipazione attiva alle discussioni che si sono svolte nei diversi ambiti locali, regionali e nazionali, l’obiettivo è stato quello di socializzare nuove idee che diano slancio al sistema regionale e locale in cui i pensionati molisani possono avere voce nel più ampio scenario nazionale e esercitare in modo sostanziale tutto il complesso dei  diritti costituzionali legati all’assistenza sociale, economica e sanitaria.