I diritti dei lavoratori della conoscenza
Se guardiamo alla situazione politica italiana segnata da determinate leggi (legge Fornero, Jobs Act e Decreto Legge sulla Buona scuola del 2015, poi convertito nella Legge 107 a luglio 2017) che limitano il pieno sviluppo del lavoratori della conoscenza del settore pubblico, è possibile rilevare una condizione di disagio sociale dove la volontà sindacale, rappresentata dagli sforzi compiuti da parte della CGIL di ricercare nel dialogo con la politica nazionale un confronto teso a rappresentare le oggettive difficoltà economiche vissute dal mondo del lavoro, si scontra con una classe dirigente che sembra interpretare l’attuale condizione di crisi che segna il settore pubblico, e in particolar modo quello della conoscenza, come questione da risolvere mediante il sostegno politico delle logiche del capitalismo burocratico.
Questo è il tema affrontato sulla politica nazionale durante il seminario di formazione della FLC Molise dove i relatori che si sono succeduti nel dibattito, hanno rilevato che in realtà il quadro politico attuale ha generato una riduzione dei diritti limitando di fatto l’azione sindacale nell’ambito dei processi istituzionali.
La risposta della CGIL a tale situazione è stata immediata, infatti proprio in relazione alle scelte degli ultimi governi, in questi anni le mobilitazioni di massa nelle piazze come lo sciopero generale del 4 maggio, nei tribunali come la sentenza che ha permesso il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e la raccolta di firme sulla carta universale dei diritti del lavoro ed a quelle sui referendum hanno rappresentato la capacità della CGIL di saper interpretare i bisogni dando voce ai diritti delle persone.
Ed è in questo quadro che la partecipazione delle RSU è indispensabile nella funzione di rappresentanza che dovrà essere svolta nei diversi comparti della conoscenza, in un periodo di incertezze è chiaro ripartire dal rinnovo del contratto dove è necessario, attraverso la contrattazione, agire con consapevolezza in merito alle questioni come l’integrazione salariale e dei stipendi, il taglio dei finanziamenti atti a garantire una migliore organizzazione del lavoro e la formazione del personale.
Attraverso le assemblee, le riunioni sindacali e incontri vari un primo risultato è stato già raggiunto: nonostante le tante difficoltà, la lista della FLC CGIL Molise sarà presente in tutti i luoghi di lavoro. Saranno 225 i candidati che rappresenteranno la CGIL in tutte le Scuole, all’Università, al Conservatorio e all’ISTAT.
In conclusione le RSU della FLC Molise sono quindi chiamate a comprendere le problematiche reali dei lavoratori della conoscenza, a dar voce ai loro diritti e come dice un compagno Referente sindacale della FLC dell’Università del Molise a “rendere presenti gli assenti”!
Gennaro Pignalosa77 Posts
Nato a Torre del Greco nel dicembre 1975. Sociologo di formazione presso l'Università Federico II di Napoli, si è poi specializzato in discipline relative alle politiche e servizi sociali. Si occupa di orientamento universitario presso l'Università del Molise, dove collabora come assistente alla cattedra degli insegnamenti di: Sociologia e Processi di globalizzazione. Dal 2016 collabora con la rivista il Bene Comune. È impegnato in studi e ricerche sull'integrazione sociale, immigrazione e globalizzazione.
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