Nuovi programmi per lo sviluppo del sistema scuola

In relazione all’attuale situazione che caratterizza il sistema educativo e formativo italiano, occorre avviare una ridefinizione nel rapporto tra scuola e università, al fine di realizzare dei processi virtuosi, ciò significa elaborare una riflessione teorica sul problema rappresentato dalla separazione tra scuola e università, e di conseguenza, sperimentare delle soluzioni operative. In questa prospettiva, possiamo individuare alcuni elementi centrali, rappresentati da programmi e attività, che possono fornire un utile contributo per migliorare la collaborazione tra le due istituzioni formative:

La necessità di garantire una continuità dei processi educativi; Promozione di dibattiti finalizzati alla condivisione di riflessioni comuni tra i soggetti responsabili di diverse strutture educative, sui problemi relativi alla didattica e alla formazione che interessano sia la scuola e sia l’università; Accordi istituzionali tra enti pubblici e privati impegnati nella realizzazione di processi educativi e professionali, infatti da tale punto di vista è necessario stringere rapporti di collaborazione tra scuole e università e tutti quei soggetti impegnati nella gestione di corsi di qualificazione professionale post-diploma e post-laurea, tenendo presente del mutamento organizzativo nelle imprese in cui si rilevano nuove figure professionali; Intensificare il rapporto tra istituzioni formative , sistemi economici e mondo del lavoro; Definire nuovi rapporti tra ricerca scientifica e didattica che tenga conto dei fenomeni sociali e culturali che interessano le giovani generazioni.

Tali programmi comportano la formazione di un sistema di rapporti istituzionali che vede i suoi soggetti principali (scuola, università, mondo delle imprese e delle associazioni) agire secondo una logica di rete, nel senso di costituire un rinnovato rapporto fra centro e strutture autonome (Calò, 2015).

L’autonomia che caratterizza il sistema scuola e quello universitario può essere adeguatamente realizzato se vengono adottati i seguenti principi: l’organizzazione educativa intesa come un insieme di processi di formazione e di istruzione, deve essere flessibile e cioè continuamente progettata in base ad una attenta considerazione del contesto socio-culturale in cui è inserita, tenendo presente dei risultati ottenuti.

Le attività didattiche devono essere progettate in base ai contenuti ed alle caratteristiche epistemologiche delle discipline, ma anche in base alla prospettiva dell’orientamento, concepito come attività formativa che mira al potenziamento di capacità (progettuali, comunicative, relazionali, di gestione di situazioni complesse) che favoriscono l’apprendimento e la partecipazione negli ambienti sociali e di lavoro.

Gennaro Pignalosa77 Posts

Nato a Torre del Greco nel dicembre 1975. Sociologo di formazione presso l'Università Federico II di Napoli, si è poi specializzato in discipline relative alle politiche e servizi sociali. Si occupa di orientamento universitario presso l'Università del Molise, dove collabora come assistente alla cattedra degli insegnamenti di: Sociologia e Processi di globalizzazione. Dal 2016 collabora con la rivista il Bene Comune. È impegnato in studi e ricerche sull'integrazione sociale, immigrazione e globalizzazione.

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