Notebook di Giuseppe Tabasso
Carissimi fratelli ucraini – I 66 i profughi ucraini arrivati finora in Molise sono stati accolti con grande umanità e la concessione in questura del primo permesso di soggiorno a una mamma ucraina con figlioletta di 4 anni è stata una toccante festa dell’accoglienza. L’empatia e la solidarietà verso questi vessati fratelli fuggitivi che si sentono orgogliosamente europei, c’inducono anche a porci una serie di angosciosi interrogativi sul loro precario destino. Questi bambini e queste mamme potranno mai riabbracciare padri, mariti e nonni? Torneranno mai nella loro amata e ricostruita patria? Si sentiranno di rientrare in una Ucraina ridotta a satellite della Grande Russia? O saranno destinati a diventare polacchi, israeliani, tedeschi, francesi, italiani? Noi molisani sappiamo forse meglio di tutti che quando se ne vanno i giovani se ne vanno pezzi di futuro. Ma se l’Ucraina diventasse per sempre un protettorato russo, questi nostri fraterni ospiti offriranno a noi quei pezzi di futuro sottratti al loro paese ma che sono indispensabili alla sopravvivenza di tanti nostri borghi?
Femminicidio – “Sei stata mia e non andrai con nessun altro”. Così Vladimir Putin vuole uccidere l’infedele Ucraina. (Adriano Sofri)
Fake news – Al grande drammaturgo ateniese Eschilo si attribuisce il detto che “in guerra la prima vittima è la verità”. Una sentenza immortale se si pensa che perfino il ministro degli Esteri di Putin, Lavrov, ha negato che sia in corso un’invasione dell’Ucraina. Ai tempi dell’URSS, i due principali organi del regime sovietico erano la Pravda (che significa “Verità”) e Izvestija (“Notizia”). Tra noi del mestiere correva la battuta che nella Pravda non c’erano notizie e nell’Izvestija mancava la verità.
Sogni svaniti – Putin ha cambiato la storia del mondo senza cambiarsi la casacca sovietica. Salvini non è riuscito a sbarazzarsi dell’incancellabile T-shirt putiniana. Così è uscito a pezzi dalla sua scellerata disavventura in Polonia. Se ne preoccupa perfino la Meloni, perché se Matteo cala troppo nei sondaggi, addio sogni di andare al Governo.
Pentimenti – Per differenziarsi da Salvini, Albano ha dichiarato che non canterà più in Russia. “Felicità, tenersi per mano e andare lontano, la felicità”…. (In russo felicità – Пауэр – corrisponde a ”energia”, utile surrogato bellico.)
Giuseppe Tabasso364 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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