Le “stravaganze” di Trump (che sono lucidi disegni di sconvolgimento degli ordini mondiali)
Una nuova, violenta scossa di terremoto ha creato un vero e proprio tumulto negli aeroporti di tutto il mondo, mentre a Quebec City, la capitale del Canada francofono, si consumava una atroce strage di islamici contro islamici; 4 giovani bianchi incappucciati, anche essi appartenenti all’islamismo radicale, come si evince dal fatto che entrando nella moschea gridavano come pazzi “allah akbar”, sono entrati nella moschea di Quebec City sparando all’impazzata, uccidendo sei persone e ferendone più di una decina.
Negli aeroporti di tutto il mondo in quel momento stavano avvenendo scene di fuoco contro l’amministrazione Trump e la sua decisione di vietare gli ingressi agli islamici negli USA, dopo una tradizione ultrasecolare di accoglienza. La prima emigrazione di un mussulmano siriano avvenne nel 1882.
Il divieto di ingresso riguarda sette paesi islamici e cioè: Iran, Iraq, Siria, Libia, Sudan, Etiopia, Yemen, salvi alcuni paesi mussulmani come Egitto, Arabia Saudita ed altri, con i quali l’illustre riccone americano ha fatto, e fa, cospicui interessi per le sue aziende.
Naturalmente, tutto il mondo della Silicon Valley e di Hollywood e’ in rivolta, mentre 15 Procuratori generali presso gli States, tra cui quattro donne, hanno concesso a 169 aspiranti ad entrare negli States, il premesso di farlo, minacciando di deferire alla Corte Suprema federale, il diktat di Trump.
Non sono valsi i ricordi che alcuni grandi scrittori e giornalisti americani hanno rivolto a Trump, che, di contro, mostrava orgoglioso la pergamena nella quale aveva vergato l’ordine di divieto e di espulsione degli islamici, o che gli ricordavano come Steve Jobs, creatore di Apple, uno dei più ricchi uomini del mondo, era di provenienza siriana e che il capostipite di Google, la grande, sterminata, orizzontale azienda di comunicazione, ha origini islamiche; e, mentre presentava alla stampa il suo orgoglioso progetto di costruire una novella muraglia, più lunga di quella cinese, lungo il confine con il Messico (300 kilometri e non 300 metri, come qualche superficiale cronista ha riferito in Tv).
Molti hanno ricordato, e ricordano, la tragedia di Ventimiglia, lungo il confine con la Francia, in cui quotidianamente si consumano immense tragedie famigliari ed extra; quella in Normandia, quella in Ungheria e di tanti muri che si creano, forse anche involontariamente, e nel silenzio quasi assoluto della stampa, lungo vari confini europei, che grandi capi di Stato europei fanno finta di tacere e così Hollande, il socialista Hamon, vincitore clamoroso delle recenti primarie francesi nella corsa alle Presidenziali francesi, e, così, la Merkel, senza parlare del muro che storicamente divide parte della Cisgiordania e la Palestina, e, così, pure, con estrema cautela ed astuzia, il nostro Paolo Gentiloni.
Inutili sono i discorsi del Papa sulla erezione di ponti e non di muri, che semmai vanno abbattuti se già costruiti.
Franco Cianci12 Posts
Nato ad Agnone (Is). Studi classici al Liceo Mario Pagano di Campobasso. Avvocato da circa 60 anni, Consigliere dell'Ordine degli avvocati di Larino per vent'anni e Presidente del Consiglio dell'Ordine dal 1990 al 1996. E' Stato Consigliere Comunale nel comune di Termoli e Consigliere Regionale dal 1975 al 1980. E' stato consigliere Consigliere Nazionale del PLI, ha ricoperto la carica di Governatore per il Rotary Club International e scrive costantemente articoli di politica e di cultura varia su riviste e giornali nazionali e locali (cartacei ed online).
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