Venerdi 30 giugno, alla sala Alphaville dell’ex Onmi di via Muricchio a Campobasso, ha avuto luogo la presentazione di Oltre la via, l’ultimo libro di Giovannino Cornacchione, pubblicato per i tipi di IBC Edizioni di Campobasso.

Oltre all’Autore che si è reso protagonista di un magnifico, essenziale e ficcante intervento, erano presenti Anna Maria Di Pietro, editor e direttrice della collana di narrativa “Centofiori” della casa editrice campobassana, e Norberto Lombardi che ha firmato un’articolata e suggestiva prefazione dell’opera.

Non un romanzo – sottolinea convintamente l’Autore – ma un racconto lungo che attraversa la delicata, controversa e irrisolta da molti punti di vista, transizione molisana, dalla civiltà agro-pastorale a una modernizzazione di media incidenza. Protagonista è il nucleo familiare dell’Autore che non fa mistero dell’impianto autobiografico del racconto.

Sottotesto drammatico e rivoluzionario è la guerra: gli echi del primo conflitto mondiale, la campagna d’Africa e poi la seconda guerra mondiale, che travolgono in un vortice incomprensibile e crudele le vite di uomini, donne e bambini che vivevano fra Limosano, il Biferno a valle e i paesi dirimpettai. La narrazione scarnifica la modernità che cambia radicalmente i consumi e gli stili di vita dei protagonisti, schierandosi con decisione sommessa ma senza appello per un sistema valoriale basamento e frutto fecondo della comunità, ormai apertamente insidiata dalle cose sempre più numerose e meno indispensabili che assediano l’esistenza della generazione contemporanea.

E’ degno di nota che la presentazione, senza sussiego ideologico o dichiarazione di schieramento politico, è stata in grado di innescare un dibattito che ha coinvolto numerose persone di formazione culturale e d’età differente, intervenute sulla condizione socio/culturale del Molise contemporaneo col coinvolgimento della numerosa platea che ha preso parte alla bella e incisiva serata culturale.

Un viatico significativo per la strada che Oltre la via dovrà fare nei nostri territori (e non solo) a dimostrazione della funzione suggestiva e insostituibile che la letteratura può svolgere per la coesione e la prospettiva di una comunità qualsiasi.