Notizie Extra Moenia – Se il 2024 sarà un anno da brividi

di Giuseppe Tabasso

Sul quadrante del mondo succedono tante di quelle cose da indurci a gettare ogni tanto degli sguardi extra moenia, cioè oltre le siepi domestiche per non rimanere all’oscuro di tutto.

Il Natale ci riserva giorni di speranza, eppure siamo già proiettati sul 2024, un anno da brividi per guerre ancora in atto e grandi sommovimenti elettorali. Andranno alle urne ben 76 Paesi: Europa, Stati Uniti, Iran, Indonesia, Pakistan, Bangladesh, Messico e Russia, in pratica la metà della popolazione globale.

Il voto che ci tocca da vicino è, in giugno, il rinnovo del Parlamento Europeo ma poi, in novembre, la temibile sfida USA che potrebbe determinare la jattura di un ritorno alla Casa Bianca di un personaggio inquietante come Donald Trump.

Avremo tempo per tornarci, ma procedendo nel nostro arbitrario menù dell’informazione internazionale, proviamo a dare una rilevanza particolare a una dichiarazione rilasciata al corrispondente londinese di Repubblica dal portavoce dello Scottish National Party, Alyn Smith, per il quale “la Scozia ha preparato una road-map per tornare a far parte dell’Europa e liberarsi dal Regno Unito e dalla Brexit”.

È una notizia che, in tempi di anti-europeismo viscerale, ci fa un certo piacere in quanto dimostra che per molti l’Unione Europea rimane ancora – ricordiamolo una volta per tutte – una scommessa politica unica al mondo, un porto di sicurezza per tanti Paesi, una democratica costruzione continentale concepita come area di stabilità macroeconomica e come laboratorio politico sovranazionale (aggettivo questo che rende i sovranisti tutti figliastri di Mamma Europa).

Care ragazze e ragazzi, credo che tra poco dovrete cominciare a capirci qualcosa.

Stelloncino* Per motivi di profonda ammirazione personale e orgoglio regionale, va detto che il succitato corrispondente del quotidiano “La Repubblica” risponde al nome di Antonello Guerrera. Nato nel 1983, giornalista di talento, di famiglia molisana e campana si è formato a Campobasso dalle scuole medie fino al liceo “Scardocchia” (quando si dice il destino). Dopo studi universitari in Italia e Germania, ha iniziato a scrivere per giornali nel 2008 dall’Irlanda, “quando Trapattoni era allenatore della nazionale di calcio” dice. Ha lavorato per la Gazzetta dello Sport, per il Riformista e Post Internazional. Giornalista parlamentare a Westminster, intervistatore brillante dei maggiori scrittori inglesi, personalità eclettica, ha vinto premi di poesia, ha svolto inchieste sull’Irlanda del Nord e nel 2019 ha pubblicato “Il popolo contro il popolo”, Perché dopo la Brexit la democrazia e l’Europa non saranno più le stesse (Ed. Rizzoli).

Giuseppe Tabasso364 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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