Violenza di genere, informazione e formazione

Diverse le iniziative che si promuovono e che hanno lo scopo di accendere un faro su un fenomeno ancora troppo radicato e che dovrebbero far instaurare una serie di riflessioni

di Miriam Iacovantuono

Il 25 novembre si celebra nel mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ricorrenza istituita dall’ONU, che in questa data invita gli enti a organizzare attività per sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.

Una giornata che porta a riflettere su come la violenza di genere sia ancora troppo radicata. I dati dell’Osservatorio Non una di Meno, aggiornati allo scorso 8 novembre, evidenziano che nel 2024 il numero di femminicidi, lesbidicidi e transicidi è di 104.

La percentuale più alta riguarda la Lombardia con il 14,4%, a seguire il Lazio con il 12,9% e al terzo posto la Sicilia con il 9,6%. Tra le persone uccise, la vittima più giovane aveva 13 anni, la più anziana 89.

Inoltre, si contano almeno 10 casi con denunce o segnalazioni per violenza, stalking, persecuzione nei mesi precedenti. Tra le persone uccise 14 avevano una disabilità o una malattia grave, spesso cronica o degenerativa. Nove i casi in cui figli minori hanno assistito al femminicidio, mentre 43 sono i figli minori rimasti orfani in seguito al femminicidio della madre.

Ma oltre alla morte, la violenza si radica nel cuore e nell’anima di chi la subisce. Così quel sorriso che narrano i versi di Alda Merini, che lo descrive come “un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti” si affievolisce mostrando dolore e sofferenza. C’è un dolore interiore e psicologico che rimane incastrato tra la mente e nel corpo e poche volte riesce a uscire. Non è solo un pugno che fa male, non è solo lo stupro, ma anche una semplice parola. Non è solo una coltellata che uccide.

Per tante, troppe donne uccise, ce ne sono tante altre, troppe altre che soffrono. Per  i pugni presi, per le parole pungenti che vengono dette, per comportamenti violenti nei loro confronti. E succede ogni minuto, in ogni angolo della terra. Succede in piccole e grandi comunità, all’interno di un condominio, tra i vicoli di un paese.

In questi giorni tante parole e proclami per ricordare e sensibilizzare. Diversi eventi per parlare e discutere su un tema così importante e su un fenomeno ancora troppo radicato.

Anche in Molise sono diverse le occasioni per rendere consapevoli le comunità di quanto i femminicidi e la violenza siano ancora troppo presenti e profondamente inseriti.

Una sensibilizzazione che mette in rete diverse discipline. Che unisce tutte e tutti attraverso l’arte, la musica, il teatro, la poesia e momenti di condivisione.

Fino al 25 novembre nella sala consiliare del Comune di Termoli si svolgerà una mostra d’arte contemporanea dal titolo “Violenza sulle donne: Strategie per invertire il paradigma”. L’esposizione, curata da Carla Di Pardo, ha lo scopo di sensibilizzare sul tema della violenza di genere, attraverso l’arte.

Gli artisti coinvolti – Ettore Altieri, Emma Archer, Nino Barone, Maria Bellante Pace, Luca Bruno, Maria Credidio, Giuseppe Colangelo, Mariagrazia Colasanto, Antonietta Aida Caruso, Giuliano Cotellessa, Americo De Laurentis, Rossella De Rosa, Carmen Del Russo, Giuseppe De Sario, Antonio D’annunzio, Carla Di Pardo, Sara Lafigliola, Gloria Gravina, Beatrice Mastrodonato, Lello Muzio, Antonio Sarchione e Davide Scutece – con le loro opere hanno l’obiettivo di stimolare riflessioni profonde e promuovere cambiamenti sociali.

Ma non solo arte visiva. L’esposizione sarà contornata dalla lettura di brani dal libro “Bella per sempre”, attraverso le voci di Lucia Bocale, Rossella de Magistris, Ida Di Ianni ed Elena Grande. Inoltre, la musica della violinista Doriana Vizzarri accompagnerà i visitatori alla mostra. L’esposizione è visitabile ogni mattina dalle 8.00 alle 14.00 e anche il martedì e il giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30.

Domenica 24 Novembre 2024, presso il Circolo Sannitico di Campobasso, dalle ore 16.30 alle 19.30, il gruppo Rumori fuori Scena parlerà della Violenza di Genere utilizzando il linguaggio della Poesia, della Musica, del Teatro, dell’Arte e della Danza.

E poi ancora il 23 e 24 novembre a Isernia l’evento di Viva Vittoria che coinvolge l’intera regione. Grazie alla maestria di chi ha realizzato i quadrati all’uncinetto si coprirà l’intera Piazza Andrea d’Isernia. Il ricavato della vendita sarà devoluto al Centro Antiviolenza APS Liberaluna ETS per sostenere dei progetti. In particolare quelli per aiutare le donne vittime di violenza. Iniziative che prevedono percorsi formativi, borse di lavoro, alloggi di prima accoglienza. E poi bisogni di prima necessità con l’acquisto di buoni spesa e cancelleria per i minori.

Dunque, i diversi eventi che si promuovono in tutto il territorio nazionale e anche in Molise hanno lo scopo di accendere un faro sul fenomeno della violenza di genere. Allo stesso modo, però, dovrebbero far instaurare una serie di riflessioni.

Riflettere ogni giorno, in ogni ambito. Riflettere in questa società che diventata troppo individualista dove ognuno pensa a sé senza guardare alla sofferenza dell’altra e dell’altro.

Apriamo le braccia e i cuori. Apriamo le nostre menti affinché nessuna resti indietro. Perché mai più la sofferenza e la violenza continuino a logorare chi non ha la forza di agire e reagire. Uniamoci. Prendiamoci per mano e costruiamo una catena che permetta a tutte di non sentirsi sole e che quella solidarietà di cui tanto si parla sia reale e soprattutto sincera. Ogni giorno.

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