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Rubrica a cura di Giuseppe Tabasso

Organizzazione Mondiale della Sanità/Trump la rottama. La Lega pure. E Patriciello?

Tra le tante caotiche decisioni di Donald Trump c’è l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non è un club, ma il centro di coordinamento della salute di tutto il mondo. Così, senza l’aiuto americano, a pagare rimarrebbe ora solo la generosa “Bill and Melinda Gates Foundation”.

Quasi tutti gli Stati non si sottraggono a questa responsabilità sociale, politica e morale, tuttavia in Italia ci sono accoliti pronti a seguire Trump. Infatti i senatori leghisti, Borghi e Bagnai, due “professionisti dell’exit” (volevano uscire pure dall’Europa e dall’euro) hanno depositato un disegno di legge per l’uscita dell’Italia dall’OMS.

OK, direte, ma che c’entra il Molise? Centra perché la nostra regione è notoriamente sotto controllo di un politico titolare di una potente filiera sanitaria privata. Dunque sarebbe interessante scoprire se Aldo Patriciello, eurodeputato leghista iscritto al gruppo dei “Patrioti”, ritiene patriottico e conveniente sottrarre anche l’Italia al dovere civile di aiutare una istituzione che si occupa di ricerca sulla sanità pubblica bisognosa di più investimenti.

2025: Gorizia-Nova Gorica due città in una sola

Forse avremmo dovuto dare più attenzione a quello che è avvenuto di recente tra Gorizia e Nova Gorica: qualcosa di diverso da un simbolico gemellaggio, ma una vera e propria “fusione” tra due città che per decenni sono state cortine di ferro e dove ora migliaia di giovani si sentono e in totale sintonia.

Tutto questo mentre la memoria delle foibe ha avuto lo spazio che meritava e che nel Molise ha ricevuto l’omaggio di numerosi politici, perfino da Elisabetta Lamcellotta e da Casapound.

Nessuno di loro ha parlato di Mussolini. Ci ha pensato giustamente Gian Antonio Stella sul Corriere della sera, ricordando che non si può cancellare quanto disse Mussolini al teatro di Pola nel 1920: «Di fronte a una razza come quella slava inferiore e barbara non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. Quindi si possono più facilmente sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani!».

Per questi ricordi    – conclude Stella – ciò vale pure per le Foibe. Ignorarli è perpetuare il crimine. (Ma vallo a dire a quelli che tengono viva la fiamma.)

Giuseppe Tabasso375 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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