Le occasioni perdute del centrosinistra

Sono passati oramai due anni da quando, per spirito di servizio e per agevolare il compito dei legislatori regionali, sollecitandoli a lavorare su un testo base, fu elaborata la proposta di legge elettorale, invocata da quei territori che lamentano un forte deficit di rappresentanza. La proposta, tre collegi con rappresentanza predeterminata (7, 7 e 6) ma soprattutto con un meccanismo che la rendesse effettiva e non nominale, venne sposata dal Consigliere Scarabeo e depositata. Seguirono molte iniziative a sostegno, prese di posizione di partiti e comitati, tante deliberazioni comunali.

Da allora i legislatori regionali si sono affannati a presentarne di altre e diverse: oggi siamo a 4, senza che nessuna di queste riesca a vedere la luce mentre la discussione nel merito, in seno a quello che resta della maggioranza, sembra non riguarda più la rappresentanza, tema che interessa alla gente, ma altri aspetti come la posizione dei candidati presidenti perdenti. Oramai, a qualche mese dalla fine della Legislatura, la mancata legge elettorale riassume tutta la delusione generale per le aspettative non corrisposte e giustifica lo scollamento dalla base elettorale e la disaffezione di tanti elettori per una legislatura sentita come un’occasione mancata.

La politica del Governo regionale si è concentrata sulla gestione amministrativa, senza avere una visione, un progetto per il Molise, soprattutto, senza mettere in campo azioni su temi sensibili, capaci di entrare in sintonia con la gente e di assicurare un orizzonte lungo al Centrosinistra. Basta guardare la produzione legislativa di questi 5 anni: a parte una trentina di atti dovuti afferenti al bilancio, una cinquantina di leggine, con un numero medio di 4 articoli, essenzialmente su materie minori, solo una decina di leggi hanno carattere di riordino e di queste solo 3 o 4 aspirano ad essere delle riforme.

Sanità a parte, nessuna traccia della riforma dei consorzi industriali, nessuna legge sul turismo né sulla cultura, nessuna strategia per il territorio e i suoi borghi, la vera grande risorsa del Molise, il disegno di legge in materia forestale è rimasto in un cassetto mentre il Molise continua ad essere l’unica regione d’Italia a non avere una legge urbanistica; l’intervento sui costi della politica è stato tardivo e non ha soddisfatto.

Cosa fare allora? Centro Democratico in un comunicato stampa di qualche giorno fa proponeva alcune parole chiave: Lucidità, Discontinuità .. aggiungerei Responsabilità: Responsabilità nel comprendere che la compagine che ha governato è in difficoltà perché asserragliata nella improbabile difesa dello status quo laddove il sentimento comune, a ragione o a torto, vuole un cambiamento e a nulla vale ostinarsi in atteggiamenti autoreferenziali, volti a spiegare quanto è stato bravo il Governo regionale. In politica come nella vita ci si innamora e tra l’attuale compagine di governo e gli elettori l’amore è finito.

Dunque o siamo capaci di fare proposte che restituiscano entusiasmo agli elettori delusi o non saranno certo le ottime pagelle date al Presidente Frattura nei circoli PD a far rivincere il Centrosinistra. Quanto alle primarie, occorre avvisare i naviganti: proporsi sapendo di non essere amati significa solo mettere in difficoltà militanti e ed elettori senza assicurarsi tuttavia il consenso necessario alle elezioni vere perché un candidato che non è amato potrà anche vincere le primarie ma sarà destinato a perdere le elezioni, quelle vere, dal momento che non c’è regola di partito che possa imporre ad un militante di far campagna per un candidato che non piace.

Il Centrosinistra ce la può fare ma a condizione di mettere da parte forzature e velleità a tutti i costi e ripartire da una considerazione di buon senso: la ripartenza ha bisogno di persone che siano percepite come discontinue rispetto alla storia più e meno recente. Per far questo occorre fare tutti un passo indietro, sedersi attorno ad un tavolo, senza esclusioni, e cercare insieme la candidatura che unisce o le candidature da sottoporre alle primarie. Diversamente assisteremo ad una frantumazione del Centrosinistra i cui segnali sono già visibili.

Intanto, nel segno della responsabilità, il Presidente Frattura qualcosa può farla subito: mostri di voler tener fede agl’impegni presi col territorio di Isernia e col Basso Molise e chieda alla sua maggioranza di approvare una legge elettorale con tre collegi e rappresentanza effettiva; torni sul tema delle indennità, sposando nient’altro che la proposta referendaria alla quale egli stesso aveva aderito, quella che voleva equiparare l’indennità dei consiglieri regionali al trattamento del sindaco della città capoluogo, e, se non ci riesce, si torni tutti a casa con la giustificazione di averci almeno provato.

Fonte Alessandro Aceto (Comitato per la rappresentanza dei territori)

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