La SEA cerca casa. Con i soldi dei cittadini
Stamattina i Consiglieri comunali del Movimento 5 stelle hanno tenuto una conferenza-stampa per sottoporre all’attenzione pubblica il “caso” della nuova sede che ospiterà gli uffici della SEA, l’azienda partecipata interamente dal Comune di Campobasso e che, per conto del medesimo, si occupa di servizi ed ambiente.
Giustamente, Roberto Gravina si chiede se invece di acquistare un immobile non sarebbe più opportuno – e soprattutto più economico – per il Comune di Campobasso offrire all’azienda partecipata, magari in comodato, una delle tante strutture inutilizzate di sua proprietà.
Per di più l’immobile individuato per ospitare la sede legale di SEA (l’ex Gran Risparmio, in piazza Molise) costerà la bellezza di 350.000 euro di cui un terzo serviranno per ristrutturarlo visto che è del 1980 e non è neppure antisismico.
Ma c’è dell’altro. La scelta dell’immobile è avvenuta in deroga all’avviso pubblico, dopo la scadenza fissata al 31 ottobre dello scorso anno, mentre il CDA aziendale stava valutando 4 offerte cercando di spuntare il miglior prezzo possibile.
Rimane dunque il mistero su quale possa essere stato l’elemento decisivo in favore dei proprietari dell’immobile in questione, una società di Velletri, tale IMFI s.r.l.
Anche perché la struttura completa (circa 1300 mq) – di cui SEA acquisirebbe soltanto una parte, meno della metà – era in vendita, attraverso l’intermediazione di Tecnocasa, a 400.000 euro. Facendo una semplice proporzione, 600 mq dovrebbero costare meno di 200.000 euro, mentre il prezzo concordato con SEA, al netto delle spese per la ristrutturazione è di circa 250.000 euro.
Strano, non c’è che dire.
Il gruppo consiliare dei 5 stelle, già lo scorso anno aveva presentato una mozione affinché l’avviso venisse ritirato. Ovviamente respinta.
L’Amministrazione del capoluogo non perde occasione per dimostrarsi sorda verso chi chiede conto di come vengono utilizzati i soldi dei cittadini. È evidente, comunque, che il criterio dell’economia e della salvaguardia dell’interesse collettivo non sono presi minimamente in considerazione. I campobassani se ne facciano una ragione: l’antipolitica è al governo, non all’opposizione.
Paolo Di Lella100 Posts
Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014
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