Nota su mancata discussione interpellanza su lavoratori Ittierre
di Micaela Fanelli
Oggi in Consiglio regionale, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo presentato un’interpellanza urgente per trovare una soluzione immediata ai gravi problemi dei lavoratori dell’ex Ittierre e per consentire loro di godere degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa, che però non sembrerebbe essere applicabile a tutti i lavoratori delle aree di crisi.
Dopo una interminabile riunione a porte chiuse, dove si era deciso di rendere pubblici i dubbi interpretativi e le soluzioni da noi proposte, non mi è stato consentito di discutere l’interpellanza e di affrontare immediatamente il problema.
Perché? Perché la risoluzione prospettata dal Presidente Toma era una foglia di fico per la stragrande maggioranza dei lavoratori. In base a una serie di norme, infatti, l’ultima delle quali nel comma 251 della legge di bilancio, possono beneficiare del trattamento di mobilità in deroga esclusivamente i lavoratori che operano in un’area di crisi complessa e il cui trattamento di mobilità non si è mai interrotto.
Purtroppo per noi, invece, i lavoratori Ittierre hanno visto interrotta la loro mobilità e per questo, alla luce del dettato normativo, non potrebbero beneficiare degli ammortizzatori. Mi auguro che il Ministero interpreti estensivamente questo articolo, equiparando i lavoratori in mobilità a quelli in cassa (disposizione testuale), ma non possiamo affidarci alla speranza.
Così, stamattina, prima ho sollevato il dubbio normativo, poi ho chiesto lumi sul perché non ci si sia accorti prima della inapplicabilità del comma 251. Se avessimo parlamentari molisani avveduti, avrebbero potuto e dovuto accorgersene ed attivarsi. Anche perché la copertura economica da reperire a livello nazionale per questa estensione è minima.
E il governo regionale, cosa poteva e può ancora fare? Ho proposto due cose: 1. Un finanziamento ponte che copra il periodo di interruzione, al fine di poter applicare gli ulteriori dodici mesi di mobilità in deroga. 2. Che si approvi un progetto serio che garantisca lavoro duraturo ai dipendenti Ittierre, magari in campi occupazionali nuovi, come dai lavoratori stessi proposto. E invece, oggi Toma e la sua maggioranza hanno deciso, ancora una volta, di non risolvere alcunché.
Ma non è ancora finita e non ci arrenderemo. Una soluzione può e deve essere trovata. E se la Regione Molise fa orecchie da mercante, ci rivolgeremo direttamente ed immediatamente al Parlamento, chiedendo una norma di interpretazione autentica che estenda con chiarezza la mobilità in deroga a tutti i lavoratori, nessuno escluso. C’è in gioco il futuro e la dignità delle persone e la politica non può voltarsi dall’altra parte, acuendo e non risolvendo i problemi di chi chiede soltanto di poter vivere del proprio lavoro.
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