“Terra tradita”: gli anni ’70 in Molise raccontati da Flavio Brunetti

“Terra tradita” è il titolo della mostra fotografica che verrà inaugurata presso la tipografia Lampo venerdì 1 febbraio (vi rimarrà fino al 24 febbraio). Oltre 200 immagini, provenienti dagli archivi fotografici di Flavio e Lucio Brunetti, raccontano la storia di “un lembo di terra ai margini, il Molise, nei difficili anni ’70-’80”. Di seguito, una breve intervista all’autore Flavio Brunetti

Di cosa parla la mostra?

Le fotografie raffigurano il Molise nel periodo che va dal 1973 al 1980

Qual è il contesto?

La mostra contiene una serie di capitoli che riguardano le condizioni economiche e sociali in Molise con le relative infrastrutture, quindi la costruzione del Viadotto del Liscione, le strade dissestate, i paesi cadenti, le condizioni nelle campagne, varie manifestazioni, di cui la prima è quella fatta contro il golpe di Pinochet, le condizioni abitative nel quartiere della città vecchia di Campobasso, la distruzione di Monacilioni a causa di una frana iniziata a fine anni sessanta, le lotte degli operai alla FIAT di Termoli, la rivolta nel carcere di Campobasso, le manifestazioni studentesche, l’occupazione delle case a Campobasso, i funerali di Fortunato…, un comunista di Ururi che, in dissenso con il Partito Comunista a causa della linea revisionista adottata, negli ultimi tempi si unì a Lotta Continua, così, quando morì fu un momento di raccolta dell’intera comunità, con più di mille persone presenti, il funerale fu celebrato davanti alla sede del partito, con bandiere, garofani, banda e tutto questo contrapposto alle fotografie delle donne del sud che piangevano, come solo loro sanno fare, intorno alla sua bara. Naturalmente, ci sono le fotografie delle manifestazioni dei Disoccupati organizzati e ancora, persone, paesaggi e un mio reportage sui pescatori di Termoli. Insomma, sono tante mostre nella mostra, divise in varie stanze dedicate.

Quali sono i soggetti politici in prima linea? Scommetto Lotta continua…

No, perché, per esempio, nella manifestazione del Cile è visibile il Partito Socialista con il suo striscione e tra i soggetti si intravedono Augusto Massa, Piscitelli, Francesco Fagliarone, Cinzia Mastropaolo e altri. Però, io non ho inteso fare un’analisi politica dell’epoca, ma ho voluto semplicemente far rivivere le emozioni dell’epoca, legate a tragedie, morte, speranze, abitudini, aspettative. Questa mostra composta di 213 scatti e intitolata “Terra tradita”, per ricordare un’epoca in cui i sogni sono stati protagonisti, ha lo scopo di buttare il seme affinché quelle condizioni germoglino nuovamente.

Come sarà organizzata la serata di venerdì?

Venerdì, ci saremo io e Simonetta Tassinari a cui ho chiesto di preparare un’analisi su tutto il complesso fotografico, perché la gente preferisce guardare le foto. Magari, fino al 24, organizzerò qualche serata ad hoc per discutere di qualche tema specifico trattato nella mostra.

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Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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