Un violoncello nel ghetto di Terezin a Campobasso

Tra il 1941 e il 1944, Terezin è una fabbrica d’arte che lavora giorno e notte: centinaia di concerti, decine di opere liriche, spettacoli teatrali e altro; cittadina della Cecoslovacchia (oggi Repubblica Ceca) molto vivace culturalmente, ma in una fortezza militare trasformata da Heydrich, uno dei capi delle SS, in un ghetto “modello” riservato agli ebrei anziani e “illustri”. Un lager con funzione di smistamento e transito per Auschwitz che i nazisti individuarono come luogo ideale per parcheggiare attori, pittori e musicisti ebrei destinati allo sterminio.

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Giù le mani dalla scuola

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Giorno della Memoria, tra celebrazioni e ricordi, qualche riflessione

di Anna Maria Di Pietro “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Le parole di Primo Levi, che da deportato ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza del campo di concentramento,…

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